lunedì 7 febbraio 2011

31

L'Arte come l'Acqua è un Bene Primario



E' difficile vedere molti film. Per alcuni di questi non c'è alternativa a procurarseli tramite internet, nel senso che molti film in italia non sono usciti né al cinema né nel mercato home-video ed è possibile vederli solo grazie ad appassionati che si occupano sia di metterli a disposizione che di sottotitolarli. Altri ad esempio vengono mostrati a Fuori Orario. Altra ottima fonte sono le videoteche pubbliche comparse in tempi relativamente recenti, la consiglio tantissimo.

Dipendesse da ma me li comprerei tutti i dvd e trascorrerei la mia vita in giro per il mondo a procurarmi quello che da noi non arriva. Pagherei di tasca mia quei gruppi che si occupano dei sottotitoli. Andrei al cinema pure tutte le sere ammesso sia possibile trovare film che mi piacciono. Finanzierei i cinema che trasmettono film fuori dai canali dei distributori "istituzionali". Entro poco tempo mi chiamerebbero "Robydick il Magnifico" per il mecenatismo che attuerei per il Cinema! Ma le cose non dipendono solo da me e, come la stragrande maggioranza dei comuni mortali, non mi posso permettere tali lussi. Per farla breve: non ho i soldi e nemmeno le condizioni familiari per condurre una simile vita, senza scendere troppo in dettagli.

Capisco bene che per produrre arte ci vuole tempo, lavoro e anche (non sempre) soldi, in qualche caso molti. Normale e giusto che chi la produce cerchi di tutelarsi, di trarre del profitto. Sono il primo a volere questo, da consumatore accanito di film. E' proprio da consumatore che mi pongo la domanda:
E' giusto che siccome non me lo posso permettere allora a me l'Arte debba essere preclusa?
Se qualcuno se la sente di dirmi: Sì, sei un pezzente, per cui te i film te li guardi solo quando li trasmettono alla tele e non rompere i cabasisi! Be', si faccia pure avanti nei commenti, non lo censurerò, né però seguirò il suo assurdo consiglio, glielo dico subito qua.

Non so cosa proporre ai produttori di arte per continuare a guadagnare senza problemi, nonostante ci sia gente come me che anche se non può pagare cerca in tutti i modi di poterne consumare. C'è internet, ci sono tante soluzioni. Fatevi venire delle idee che permettano anche ai meno abbienti di godere del vostro prodotto! Parliamoci chiaro: meglio un consumatore che ti paga 50 centesimi per il tuo film che niente. Fammelo vedere 'sto film, con pochissima spesa. Posso accettare una qualità più bassa ma non posso accettare di non vederlo!

Era un argomento su cui molti, a causa dei film, mi hanno chiesto un parere. Ho anche amici che lavorano nel cinema coi quali ogni tanto dibatto di questo. E' un argomento spinoso, mi rendo conto e mancano ancora soluzioni tecniche esaustive, tipo quelle che auspicavo prima. Sono un po' scettico però e penso che le soluzioni tecniche volendo ci sono, è che la distribuzione dei film (parlo di materia che conosco un minimo) è in mano a troppa poca gente e i monopoli sono un importante esercizio di potere.

Attenzione: il potere di decidere quale arte è accessibile non è solo economico!
Io su questo concetto sono intransigente, ne ho certezza totale. L'Arte, soprattutto quella popolare qual'è il cinema, è un grandissimo veicolo di cultura e c'è poco da fare, la Cultura è nemica del potere, fa paura, va controllata, pilotata. Be', IO NON CI STO! Decido IO cosa guardare, decido IO cosa è bello o non lo è, decido IO quali film nutrono il cervello e quali no. Sia benedetto internet e il p2p che mi ha permesso finalmente di poter accedere a tante meraviglie che mi erano precluse.

La foto rubata alla bravissima Cristina da questo suo post mi è stata definitiva ispiratrice per scrivere finalmente questo articolo, che avevo "in canna" da tempo. In italia si parla di privatizzare l'acqua, in alcuni posti l'han già fatto, con risultati orribili. Ma è l'idea stessa, rendere privato e a scopo di profitto un bene pubblico ed essenziale come l'acqua ad inorridirmi. A quando la privatizzazione dell'aria, del sole, della pioggia? Io la brocca di quella roba privata la prendo e la spacco! La metto a testa in giù.

Voglio una brocca aperta, sempre disponibile. DEVO BERE ARTE !! Il limite non può essere il mio portafogli, ma solo la mia volontà, la voglia di ammirare cose belle, quelle che rendono la vita veramente Umana e degna d'essere vissuta ed amata. Trovate una soluzione se dovete guadagnarci, che sia ragionevole e dai costi estremamente popolari, altrimenti non ci sono alternative e continuerò a ribellarmi.

L'Arte è un Bene Primario, dovrebbe essere Pubblico ma se non si può arrivare a tanto, ribadisco, che sia almeno Popolare o "popolarizzabile". Un paese, indipendentemente dal regime politico, dove l'Arte non è tale non è un paese libero, e per ora di paesi liberi al mondo non ne conosco uno!

Quando la libertà non viene data,
ce la si deve prendere.

RobyDixit.

p.s. 1:
I film oggi guadagnano ancora moltissimo tra botteghini e dvd, perlomeno quando hanno un certo successo. La paranoia per cui il p2p sia un problema è infatti rimasta solo per chi poi si mette a creare copie pirata dei dvd e a venderle. E' sparita o quasi per chi questi film li consuma a livello personale-casalingo, s'è riscontrato non causare danni.

p.s. 2:
La musica, molto più dei film, soffre nelle vendite a causa di internet. Più facile trovare musica di qualità quasi identica all'originale, ma anche qua, forse ma dico forse, se si fosse meno avidi e si puntasse a guadagni più discreti il fenomeno si ridurrebbe tantissimo! Ogni appassionato è sempre ben felice di vedere tra le mani il cd/dvd dell'artista amato. E per quelli dei quali non gliene frega più di tanto? si scaricherà l'mp3, di un disco che non avrebbe mai comprato, solo per la curiosità di sentirlo e tanto poi lo cestina; se invece cambia idea probabile diventi acquirente dell'originale.
Sui libri ci vorrebbe un articolo a parte. Gli editori sono già un baluardo censorio non indifferente. I libri poi in alcuni casi hanno costi veramente assurdi. Difficile questione, ci vorrebbe un articolo apposito da parte di qualcuno molto competente

p.s. 3:
Sui p.s.1 e p.s.2 si può discutere, ci sono pareri diversi e statistiche diverse. E' un po' come quando t'informi sui partecipanti ad una manifestazione: secondo la questura sono sempre un decimo di quanti secondo gli organizzatori. Difficile trovare in giro un parere completamente obiettivo. Ho espresso il mio.
In ogni caso, il Succo di questo post è tutto sopra i post scriptum.

31 commenti:

  1. Scritto di Wildiana natura, molto ma molto interessante. Richiederebbe una discussione approfondita perchè le sfaccettature sono molteplici.

    "l'arte, tutta, è completamente inutile".
    Frase di una importanza monumentale, specialmente per la sua equivocabilità.
    L'arte deve essere inutile, cioè non fonte di guadagno, proprio perchè quello è il solo modo di renderla veramente fruibile e genuina.

    E qui sorge IL problema. Come coniugare una vita dedita all'arte con il bisogno imprescindibile di denaro?
    Il discorso vale sia per il creatore che per il fruitore. Tutti noi vorremmo usufruire dell'arte senza doverla pagare (troppo). Perchè certi prezzi diventano davvero insostenibili se si parla di ARTE, una cosa di cui non possiamo fare a meno.

    Io, ad esempio, ho deciso di comprare CD solo di artisti emergenti. Gli altri li rimedio in altro modo (con buona pace degli artisti famosi che di certo non fanno la fame).

    In merito, mi piace sempre citare Mike Shinoda dei Linkin Park: "A me non interessa se i fan comprano o scaricano la mia musica. A me interessa che cantino con me durante i concerti."
    Che sia genuina o meno questa frase poco importa. Il significato è enorme. (conoscendo il personaggio, direi che è assolutamente genuina).

    RispondiElimina
  2. "Quando la libertà non viene data,
    ce la si deve prendere"
    siempre siempre

    RispondiElimina
  3. Roberto,
    la tua è una riflessione interessante che tocca molti temi diversi. Provo ad andare un po' in ordine sparso. Dici che l'arte deve essere "come l'acqua, un bene primario". Sono perfettamente d'accordo con te, l'importanza del nutrimento dell'anima è centrale per lo sviluppo di un individuo formato e cosciente.
    Tuttavia creare l'arte è un processo dispendioso, che coinvolge professionalità disparate e deve, perciò, essere remunerato adeguatamente. L'immagine ottocentesca dell'artista bohemien, squattrinato ed affamato, rende difficile pensare che, alla fine fine, l'artista non è altro che un professionista come tanti altri, certamente con del genio e del talento in più.
    Per il cinema il discorso si fa più complesso. Tra tutte le arti il cinema, in virtù della sua natura industriale, è quella più costosa (insieme all'architettura) in quanto mobilita un apparato complesso e di grandi dimensioni. Certo è possibile fare dei film bellissimi con pochi soldi, ma il concetto resta lo stesso.
    Con la digitalizzazione è stato possibile portare il cinema fuori dalla sala, farlo convergere su più piattaforme differenti, sfuggendo ai tradizionali modelli di business.
    Il cinema è ancora molto indietro rispetto alla capacità di creare modelli di business adatti ed adattabili alla rete. Anche perché la realtà della rete modificherà profondamente anche la forma dei film: i metraggi si ridurranno e si sperimenteranno nuove soluzioni narrative. In sala rimarranno i kolossal ed i film capaci di sperimentare nuove soluzioni tecniche (il 3d ad esempio).
    Sono solo riflessioni sparse e disordinate, ma io credo che il panoramam sia in continuo mutamento

    RispondiElimina
  4. Discorso interessantissimo il tuo. A maggior ragione perché dopo l'avvento di internet i cosiddetti diritti d'autore dovranno cambiare natura e che forma prenderanno ancora non si sa.

    RispondiElimina
  5. @Ser Vlad: mi piace molto quella citazione di Shinoda! mi pare condividi il discorso, io faccio coi film più o meno lo stesso che te con la musica. onorato per il "Wildiana" :)

    @compagno Ernest: hasta la libertad, ahah!

    RispondiElimina
  6. @Flavio & Alberto:
    sono d'accordissimo con te flavio, a me i film piacciono tutti, da quelli ricchissimi agli autoriali minimal. infatti auspico davvero che appunto emergano delle soluzioni. Senza generalizzare, immagino che le tecnologie in qualche modo debbano saziare il bisogno vitale di arte come, per chi la produce, di poterne vivere.
    Però superare il copyright com'è oggi è indispensabile. Ora troppo spesso è un vincolo per chi non ha le risorse. Dice benissimo Alberto, devono cambiare necessariamente certe regole perché tanto, anche se non le cambiano, non sono più applicabili mi pare palese, allora che si adeguino.

    Insomma, è accettabile per me rinunciare alla villa al mare, alla ferrari nel box, alle mignotte nella saletta privata, chi se ne sbatte di 'sta roba! Ma privarmi dell'opera artistica... datemene anche una versione di serie b, una fotocopia, ma fatemela godere.

    RispondiElimina
  7. È da un po' che non acquisto cd e dvd originali! Mi son rimasti i libri! mi perdoneranno, ma le mie finanze non me lo permettono più, ormai! Ed è una sofferenza. Quando ero a Milano, il più delle volte mi confrontavo con il proprietario di un negozietto in centro molto frequentato: per me un paradiso! La amo… ma di qui a svenarmi per acquistare musica originale, mi dispiace, ma porto pazienza! chissà… :(((( per fortuna mi è rimasto qualche amico che mi registra pezzi della musica emergente, mia passione scoprirne sempre nuova. Loro comprano per i loro punti vendita e io me li godo. Bontà loro! ;)

    RispondiElimina
  8. Mile', mi hai ricordato quando facevo salti mortali per comprarmi un LP, erano ancora i tempi del vinile. :)
    e comunque anche allora era tutti un presta-presta con gli amici per registrare le cassette...

    RispondiElimina
  9. io credo, come flaviopintarelli, che l'arte sia un processo dispendioso e che le varie figure professionali vadano adeguatamente remunerate MA oggi gli artisti vengono remunerati TROPPO e trovo ingiusto che i costi dei loro stili di vita (annessi capricci) vengano sostenuti dai consumatori (o fruitori o fan, chiamateli come preferite). Come dice robydick: fatemi pagare un prezzo giusto e io sarò ben lieta di affrontare la spesa per "nutrirmi" di arte (qualunque essa sia: cinema, letteratura, musica, pittura, fotografia)!

    RispondiElimina
  10. ciao Turista! :)
    hai fatto perfetta sintesi di quello che ho intesto dire.

    RispondiElimina
  11. Argomento complicato sul quale mi è quasi impossibile prendere una posizione netta. Come fruitore squattrinato dovrei condividere quello che dici, soprattutto nel campo film e musica, mentre come ancor più squattrinato artista dovrei rivendicare per gli artisti la possibilità di vivere del proprio lavoro, come ne vive, legittimamente, un idraulico o un calzolaio. Tra l’altro a me, disgustato dalla mafiosità e/o incapacità dei grandi editori, starebbe benissimo un (impossibile? fantascientifico?) sistema di selezione in base al talento: ho la mia arte talmente nel sangue, sono così appassionato di essa e così incapace di fare ogni altra cosa, che per assurdo sarei felicissimo di pubblicare i miei libri sotto un’anonima e impersonale sigla (xqky 6779 invece di Nicola Pezzoli?) ricevendone in cambio un dignitoso e limitatissimo stipendio “sociale”, e non avrei nessun timore di non riuscire a passare questa selezione, ove essa fosse magicamente infallibile e onesta. Ma qui comincia il casino. Per restare anche solo in Italia, visto che siamo milioni a pretenderci scrittori, chi e come può decidere in modo non mafioso chi lo è e chi non lo è? Il pubblico, verrebbe da dire, ma come tutti vediamo il pubblico si è lasciato convincere che siano scrittori, e pure bravi, gente come moccia, giordano e ammaniti! Quindi non se ne esce: persino la mia “comunistissima” provocazione dell’anonima sigla (che avrebbe almeno il pregio di togliere dalle balle tanta fecciolina ambiziosa che si fa raccomandare solo perché attratta da fama e ricchezza, e che davanti alla prospettiva di uno stipendio da operaio e di una vita nell’ombra se ne andrebbe affanculo altrove!!) è, purtroppo, al lato pratico, TOTALMENTE impercorribile.
    Comunque, premettendo che nel ramo cinema e soprattutto musica (dove i soldi, e non pochi, si fanno anche con le pubbliche esibizioni live) il tuo discorso è già più accettabile (soprattutto nel senso di mettersi d’accordo per prezzi più accessibili) vorrei dire qualcosa sull’argomento libri. È vero che i libri hanno prezzi che obbligano persino me a diventare iperselettivo, e a tenere in lista per mesi romanzi che vorrei comprare e non mi posso permettere. Anche perché, diciamolo, sono in troppi a mangiarci sopra: basti dire che il guadagno LORDO di un Autore sulla “sua” opera si aggira fra il 5 e il 10%. (Ma anche qui: trovare un Editore Vero è garanzia di distribuzione e riconoscimento di qualità, inutile venirmi a dire che come APS mi beccherei il 100%: se devo fare il venditore porta a porta dei miei libri facendoci la figura del mitomane – perché il 99% degli autori a proprie spese SONO mitomani e cagacazzo – piuttosto mi sparo o vado a lavorare in miniera.)

    RispondiElimina
  12. 2 (ho dovuto spezzare per la menata dei 4096 caratteri...)

    E che nessuno per favore tiri fuori la menata delle biblioteche gratuite, perché allora nelle moderne biblioteche si possono prendere in prestito anche cd e dvd, ma la verità è che il noleggio va bene per chi NON considera quel tipo di arte come fondamentale nella propria vita, rarissimo è uno scrittore che noleggia romanzi invece di AVERLI, rarissimo è un musicista che noleggia dischi invece di AVERLI. Scusate tutti se sto perdendo il filo, ma è un argomento troppo vasto, in cui rischi, se cerchi di essere onesto, di autocontraddirti a ogni nuova frase, è un argomento su cui non mi basterebbe scrivere un trattato di 800 pagine.
    Chiudo solo con una cosa: riconosciuto, come ho riconosciuto, l’esagerato costo dei libri, spesso il discorso del prezzo è anche un po’ una scusa dietro cui si trincera chi non ha voglia di leggere (non mi riferisco a te, ovviamente) così come dietro l’esaltazione degli ebook si nasconde il disprezzo verso gli scrittori di chi, senza dirlo, sogna di piratare i romanzi come oggi fa con gli mp3, così quelle brutte cicale parassite potranno finalmente venir spedite a calci nel culo a lavorare.
    Una volta ebbi una discussione in un pub all’aperto, al mare, con uno di questi che non leggono un cazzo e ti vengono pure a dire che i libri costano troppo, magari con in mano uno scontrino milionario di mutande firmate… Dopo mezz’ora che andava avanti, non potei fare a meno di sollevare il mio drink e dire a voce altissima: “Senti, bello mio, questa PISCIAZZATA costa 14.000 lire” (erano ancora gli anni pre-euro). “Esattamente il costo di un buon romanzo tascabile. Allora, se questa PISCIAZZATA costa 14.000 lire, io credo che in proporzione un buon romanzo tascabile dovrebbe costarne anche 140.000!”. Probabilmente la parola pisciazzata la gridai un po’ troppo forte, perché il titolare del pub cominciò a guardarmi maluccio…
    E non tiravo acqua (o piscia) al mio mulino, perché non avevo ancora pubblicato un cazzo di niente, né avevo speranze concrete di farlo…
    E così, di palo in frasca, siamo arrivati anche all’acqua. Be’, su quella non posso che darti ragione: quella famosa brocca andrebbe spaccata sulla testa dei luridi criminali figli di troia che vorrebbero specularci sopra privatizzandola. E su questo non ci piove. Né acqua né piscia.
    Parola di scriba.

    RispondiElimina
  13. Nicola, grazie tantissimo per il commento-post. Io come giustamente dici ho parlato soprattutto orientato ai film, poi ho messo qualche p.s. Hai coperto l'argomento libri per il quale effettivamente ho scritto che era un discorso a parte, anche perché lì sono un acquirente indefesso, refrattario agli e-book e sono d'accordo che tra i primi fan di questi aggeggi ci sono quelli che anzitutto i libri non li vogliono pagare.

    Condivido tutto di quello che dici. Aggiungo solo un dettaglio "personale". Io consumo circa 400 film/anno dei quali 365 (come minimo) finiscono nel blog. Libri ne consumo, ma molto meno, e posso quindi permettermi (e sono cmq una spesa!) di godere del mattone di carta da palpare avidamente.

    C'è anche un aneddoto del p2p riguardo ai film che fa ridere e lo voglio evidenziare: qualunque opera tu scarichi, poi te la devi vedere, se no che lo fai a fare? conosco tanti che si vantano di averne tanti sull'hd e poi non vedono nulla! curioso fenomeno, brama di possesso inutile...

    RispondiElimina
  14. :-))) Sono contenta che hai scelto la mia foto per questo argomento....si l'arte deve essere di tutti. L'arte apre la mente, la nutre e la addolcisce. Nella mia città, la scorsa estate, per alcune commedie in teatro all'aperto, hanno fatto un prezzo simbolico per i disoccupati che pagavano 1 invece di 10 euro per permettere anche a chi aveva perso il lavoro di vedere e fruire dell'arte. Questa è stata una bella iniziativa....un piccolo inizio.... :-)
    Ciao Cri :-)

    RispondiElimina
  15. cara Cristina, più che scelta è stata ispiratrice, era una presenza necessaria ! :)
    che bella storia quella del teatro a 1 euro. ecco, anche piccole cose come questa intanto cominciano a creare tendenza... bello!

    RispondiElimina
  16. mi prostro al tuo post roby e mi limito a rilanciare solo in merito al ps2, che è poi quello a me più attinente.
    la musica ci perde molto più dei film con il p2p, dici. verissimo. perchè devo stare a spendere 15 iuri (dei quali poi una percentuale piccolapiccola va all'artista) quando posso scaricare in dieci minuti il .flac del disco aggratiss? ma mettiamo pure che invece di 15 siano 5, io personalmente ascolto molta musica e spesso i miei 'criteri di scelta' si basano sulla bellezza del nome o della cover, perchè mai dovrei spendere 5 euro così alla cieca?
    così io scarico, ascolto e valuto. se mi piace compro il cd? no. mai. non saprei che farmene. e poi l'artista dei soldi del cd vede solo le briciole.
    allora cosa faccio? vado ai concerti. tanti. ogni volta che posso, di qualsiasi band sconosciuta o no. e nel mio piccolo provo a farli conoscere. così che magari altri decidano di andare ai concerti e così via.
    tutto questo poi lo riscontro quasi ogni giorno grazie al mio blog: sono spesso sepolto di mail di gruppi emergenti italiani e non che se ne fregano totalmente del guadagno e tutto cià che vogliono e vedere la loro arte diffondersi il più possibile.
    e allora viva i blog che distribuiscono musica, viva le netlabel e le etichette indipendenti, viva gli artisti che non si affidano a grandi compagnie di distribuzione ma fanno tutto con le loro mani, viva il p2p.

    che poi diciamolo, il cd è morto, ma i live, e lo dice la parola stessa, non moriranno mai =)

    RispondiElimina
  17. grande doctor!
    era uno dei "pregi" che volevo sottolineare, sono contento che lo hai fatto te: sono aumentati i concerti live anche dei c.d. big. meno soldi dai cd, ma dai concerti? basta vivere di rendita, lavorare e lavorare!

    RispondiElimina
  18. @TuristadiMestiere: il tuo è un discorso in parte giusto, in parte sbagliato. Gli artisti che possono godere di uno stile di vita assai elevato non sono poi molti. Naturalmente certe esagerazioni tipo megaville o elicotteri placcati in oro sono offensive, ma forse più che vezzi da artisti sono capricci da star, c'è una differenza che di certo non c'è bisogno che io spieghi.
    Tuttavia se certi artisti guadagnano certe cifre è anche perché grazie al loro talento permettono a molte altre persone di lavorare e guadagnarsi da vivere. Certo i prezzi della cultura spesso non sono commisurati alle reali esigenze della gente, ma perché vige un certo disprezzo della cultura stessa, specialmente in Italia, che ne fa un bene di lusso, da elite.
    Qualche tempo fa ho intervistato Vittorio Moroni (regista) che mi ha detto una cosa molto interessante e cioè si domandava se fosse più importante raccontare il paese o produrre automobili? È una domanda provocatoria e interessante. Con tutti i soldi che lo stato ha regalato alla FIAT quanti film si sarebbero girati? Quanto musei finanziati? Quanta economia si sarebbe potuta creare?

    RispondiElimina
  19. Esistono cd e dvd che ho comprato dopo averli ascoltati e/o visti, al cinema o no.
    per la musica prendo i cd degli italiani che fanno 1000 copie, mi sembra troppo non dare questo piccolo sostegno; per il cinema è diverso, ci sono, come dici tu, film che non si possono vedere se non scaricati, o film che conosci per caso.
    Di certo quando passano al cinema preferisco il cinema, ma nel caso di film scaricati mi è capitato, per un opera seconda o terza. di avere visto film di quel regista che prima non conoscevo, né avrei conosciuto altrimenti.
    Di sicuro questo è un tema per il quale semplificazioni ed estremismi e integralismi non portano da nessuna parte, mi sembra.

    RispondiElimina
  20. Ti ho citato nella didascalia sotto la foto, nel mio blog, con il tuo link! Pubblicità vicendevole! :-) per una valida causa come l'Arte! :-) Ciao!

    RispondiElimina
  21. grazie cristina, molto gentile! :)
    e grazie ancora per la foto. un abbraccio.

    RispondiElimina
  22. sì francesco, ho cercato di non semplificare molto infatti. ho parlato del punto di vista di un consumatore, come ben mi conosci, ma appunto la materia è vasta e per carità... diciamo che è un dato di fatto che come stanno le cose ora sono troppo fuori governo e molto viene dal buon senso dei consumatori appunto: un po' di roba si compra, altra ... ;-)

    RispondiElimina
  23. flavio, io capisco come penso anche te la natura del commento di turista e, a parte certi geni mostruosi devo dire che se c'è una cosa che mi dà un fastidio enorme, da parte soprattutto dei tanti mediocri che riempiono il panorama artistico (musica e cinema in particolare) sono certo loro stravaganze che proprio...

    mi piace molto la conclusione del tuo commento. ovvio che cultura ed industria possono convivere alla grande ma certo, messo con le spalle al muro, insieme a Moroni, sceglierei la cultura!
    siamo una minoranza in tutti i sensi però, compreso alle urne, ma possiamo crescere :)

    RispondiElimina
  24. Posso solo dire, a questo punto: dibattito superbo!

    RispondiElimina
  25. eh sì Adriano, interventi veramente generosi e di pregio.

    RispondiElimina
  26. confesso sono uno di quelli che i film se li procurava anche in stazione. Prendevo quelli esposti dopo le 22. Niente le novità. Solo il 3x2.

    RispondiElimina
  27. in videoteca si mangiano video? Vengo dai cugini di campagna e non ce ne sono in zona.
    Facciamo un canale che distribuisce film sui cellulari.
    Contrordine compagni, lo sta già facendo la Apple su iCloud

    RispondiElimina
  28. eh ma i cell provocano il cancro, lo sai no? cerchiamo altre strade dai...

    RispondiElimina
  29. beh ormai internet è fonte inesauribile di cultura e molti potenti ci vogliono mettere le mani, ma come dico io alzi la mano chi non usa il p2p e chi è senza peccato scagli la prima pietra hai ragione tu sai, ultimamente ho riscoperto l'idolo musicale della mia adolescenza, ho scaricato la discografia e non ci crederai ma ho deciso di comprare i cd originali appena possibile, tutti quanti perchè facendo ricerche ho capito tante cose, per quanto riguarda i film hehehe c'è poco da fare hai ragione tu condivido che i dvd blue ray è bello averli e appena possibile farò una ricercatissima selezione della roba che voglio originale per il resto p2p forever ^^

    RispondiElimina
  30. ciao arwen. eh sì, la sostanza è quella anche per me. ho comprato dvd solo ed unicamente di cose già viste e che volevo rivedermi alla grande ;-)

    RispondiElimina
  31. ne ho parlato anche io, qui nel mio blog http://antrofabrica.blogspot.it/2012/09/la-maschera-dellipocrisia.html è un articolo un po' polemico, ma che sottolinea l'importanza del cambiamento che ci vuole per il mercato cinematografico e non solo ^_^

    RispondiElimina