martedì 30 aprile 2013

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Intimo Bipartisan



davanti,
paglierino perlinato.
striato vermiglio dietro.
"damnatio memoriae!", lavatori utopisti...
romitiamoci.

Robydixit

venerdì 5 aprile 2013

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Basta parolacce prosegue...

vignetta da Massimo Cavezzali

Dopo una settimana dal proponimento è tempo di fare un mini-bilancio.
Sono riuscito interamente nell'intento? Non del tutto, e già per questo ho deciso di rinnovare l'impegno, che diventa: niente parolacce fino a quando, per almeno 10 giorni a fila, riesco a non dirne.

Ci sono state 2 ricadute, essenzialmente.

Una è il malefico organo maschile zetaenunciato o inkiainvocato, a sproposito. E' incredibilmente d'uso corrente in ogni ambiente, dal familiare al lavorativo compreso, ed estremamente contagioso. Ho smesso ad un certo punto di contarli quelli che mi scappavano, senza però smettere di fare il massimo per controllarli. Ultimi 2 gioni quasi esente, e dico "quasi" per manifesta inferiorità verso il Dio Inconsapevolezza. Interessante è il confermarsi di come le abitudini radicate, soprattutto quando sottovalutate, lasciare agire in libertà, siano le più dure da debellare, regola che credo valga in ogni campo.

Altra ricaduta sono state 2 bestemmie, proprio 2, 2 suinazioni del dio che va per la maggiore. Le ho potute contare. Qua è più facile, se vogliamo, controllarsi. Stavo operando sull'adorata moto, per resuscitarla dal letargo invernale, e in 2 momenti, uno mentre litigavo con un pezzo che non riuscivo montare, un altro quando una volta riuscito nell'opera dovevo scaricare la gioia nervosa, ho sparato il botto. Alla seconda suinazione ne stava per seguire una terza perché, consapevole d'esser mancato all'impegno, volevo ulteriormente... ma mi sono trattenuto. Anche qua Interessante un'analisi che a freddo ho elaborato, semplicemente, e cioè che in quel contesto ambientale emerge il mio lato selvaggio, animalesco, la moto per me è anche questo lo confesso! Bene, imparata la lezione, vedremo di fare l'animale senza bestemmie né parolacce, non servono.

Caro diario, dovrei dirti dell'altro, degli evidenti benefici che sto provando da questo impegno, ma li tengo per la prossima puntata.

Robydixit

martedì 2 aprile 2013

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Capitolo III - "L'emarginazione e la misantropia"

(a cura di Napoleone Wilson)

segue da Capitolo I - “Misoginia e malessere dell'anima. Esplicazione e necessarie applicazioni per una difesa del maschio nel 21° secolo”

e da Capitolo II: “Considerazioni sulla coppia, un male ancora necessario?”


La crescente emarginazione e quindi la misantropia si potrebbe dire è l'ultimo stadio del risultato ottenuto dalla diversità rispetto alla massa.
Una diversità spesse volte in meglio. Come questionò una volta Abraham Lincoln, “Siamo adatti per il tempo in cui nasciamo?”, in ogni epoca è sicuramente stato difficile trovare la propria strada nella vita, ma non c'è bisogno di scomodare teoremi euclidei per affermare che oggi quanto apprendi può non rimanerti utile per farti una posizione e quindi anche una famiglia, la quale è sempre subordinata alla prima. Secondo però proprio la prima nozione euclidea “le cose che sono uguali ad un'altra sono uguali anche fra loro”, è un ragionamento matematico e che quindi dovrebbe funzionare. Sempre ha funzionato e sempre funzionerà. E' evidente, e così anche nei 2'000 anni di storia della meccanica, è una verità evidente che le cose uguali alla stessa, sono uguali tra di loro. Iniziando dall'uguaglianza fra gli uomini, questo dovrebbe essere il vero equilibrio, e l'equità. Così come la giustizia.