mercoledì 10 marzo 2010

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Nicola Pezzoli - Tutta colpa di Tondelli


Nicola Pezzoli da Gemonio, professione: scrittore inedito, è un caro amico dei miei blog. Io frequento il suo, Zio Scriba, con assiduità gratificante: ogni racconto breve od articolo che pubblica è uno spasso.
Lo dico subito quindi che ne parlerò bene. Dico anche che, se ne avessi dovuto parlar male, non avrei scritto però niente.
Con complicità da branco-blogger, nonostante non mi abbia pagato né richiesto una recensione (anzi!) e nonostante sia portatore insano di fede interista, sola divinità che mai potrà bestemmiare (spero prima o poi esca un "pezzoliano" Febbre a 90', tipo quello scritto da Hornby anch'egli Nick).

Curiosa situazione la sua: il solo libro che gli hanno pubblicato è quello in cui racconta una vita trascorsa a cercare di farsi pubblicare un libro.

Le vicende, come ben dice il sottotitolo, sono davvero tragicomiche. Nicola già da giovanissimo è deciso nell'intraprendere la carriera di scrittore. Dopo le comprensibili difficoltà iniziali le cui maggiori speranze sono affidate ad una editor di grido, Laura Lepri (oggi talmente importante da dover essere pagata solo per leggere una tua opera, ma non allora) Nicola finisce nelle grinfie, merita di dirlo, di Massimo Canalini, uno dei fondatori e massima autorità della Transeuropa edizioni, mai sentita nominare prima ma a giudicare dalla pagina wiki abbastanza importante. Inizia un avànt-e-'ndré tra Varese ed Ancona, la frequentazione della "Transetta", vita da adulto semi-mantenuto dalla famiglia, lavoro per la casa editrice gratis, la frequentazione di casa canalini&canalina, scrittura di un libro suo-ma-non-suo, illusioni e maltrattamenti, ... ve lo lascio godere.
Nicola ha una grande colpa: essere Tondellimorfo, assomigliare cioè fisicamente ad uno scrittore di breve e ("pare") intensa vita, Pier Vittorio Tondelli (mai sentito nominare prima nemmeno lui, lo potete ammirare ammiccante in copertina) che non poca parte ha avuto nella Transeuropa, sia da vivo che da morto.

Nicola scrive diretto ed asciutto senza mezzi termini, sia delle depressioni che delle grandi incazzature. Ha un innato senso dell'umorismo con ascendente grottesco. Anche per questo i fatti narrati, ad uno non avvezzo all'ambiente, paiono al limite dell'assurdo, al punto da far pensare che almeno i nomi Nicola se li sia inventati, magari storpiando quelli dei personaggi reali per evitare eventuali casini legali, ché con certa "brava gente" non si sa mai. E invece no, è tutto vero! Si guardino i link.
Il libro è un'entrata a gamba tesa nel mondo dell'editoria, coraggioso ed interessante. C'è da augurarsi che, nonostante ciò, "il manovale della tastiera" come si definisce, riesca per suo tramite a pubblicare anche le molte altre opere-racconti per ora chiuse nel cassetto-dischetto.

In bocca al lupo!


21 commenti:

  1. Be', grazie per le belle parole che hai speso.
    Mi è piaciuta l'immagine dell'entrata a gamba tesa. Un po' me l'hanno fatta pagare, visto che critici e giornalisti stanno a certa editoria come certi arbitri stavano a moggi (il buon Mourinho, unendo magistralmente i due campi, la chiamò Prostituzione Intellettuale), ma se tornassi indietro la rifarei, con egual vigore. E non è detto che non ne faccia delle altre...

    Quanto alla narrativa pura, quella nel cassetto, se i Burini a vento della Gomorra Editoriale mostreranno di essere un fronte più granitico, complice e compatto del previsto, chissà che non possa uscirmene, tra qualche annetto, con edizioni limitatissime, numerate e autografate, e dal prezzo simbolico, cioè ESORBITANTE, destinate a divenire... pezzoli da collezione, come fece il primo Bukowski...
    Cominciate a risparmiare, amici: non vorrete vedermi dormire sotto i ponti, e preso a sprangate dai bravi ragazzini di oggi... :D

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  2. tralascio i complimenti, che ho già avuto modo di porgere di persona. solo una cosa: Nick è l'unico a cui do diritto di usare le k al posto del ch. perchè? perchè nel suo caso non è una defecanza giovanilistica, ma una specie di marchio di fabbrica che risale ai tempi del liceo (e del mitico Inkazzo). e allora non c'erano nè telefonini né internet, le cose si inventavano davvero... :-))

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  3. niente Nick, a parte le battute iniziali è stata una lettura piacevole come detto.
    faremo una web-colletta per i tempi grami se verranno! :D
    ma attendo fiducioso le prossime pubblicazioni.

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  4. Concordo in pieno! Ho avuto la fortuna di leggere altro dello zio e moltissime cose meritano. Sono già andato in banca per farmi pignorare volontariamente dalla casa alle mutande, così potrò comprare le edizioni limitatissime in duplice copia, vergate a mano da Pezzoli e Dell'Utri.

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  5. Dell'Utri ?!? O_O
    Greg, ti prego, urge spiegazione illuminante ahah!

    @unwise: rileggendo il tuo commeno... ricordo anch'io con una certa nostalgia quelle Kappa inKazzose. il capostipite fu il famoso "Kossiga porta sfiga", per la precisione.

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  6. Allora esiste qualche esordiente che, nonostante indicibili soprusi, truffe, maltrattamenti, ricchi premi e cotillon riesce a trovare un'anima pia che lo pubblica. Tutto ciò è rincuorante.
    Complimenti vivissimi allo scrittore. Penso proprio che, appena torno in Italia, vado alla ricerca del libro.

    Un saluto dalla Gallina

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  7. Ora m'hai messo troppa curiosità!
    Son più curiosa del delfino della pubblicità tanto pè capisse.
    Un sorriso per te :-)
    E pure per lui :-)

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  8. Dell'Utri... dannazione, mi sono lasciato sfuggire qualcosa che non avrei dovuto dire scommetto! Come quella volta che lo zio ha ricattato Fabrizio Corona. Ma questa caro Roby, è un'altra storia!


    Ps. Ora ridiamo e scherziamo tutti, ma un giorno quel divenuto famoso autore mi querelerà per diffamazione e io sarò costretto a rifugiarmi in posti dimenticati dall'uomo, dalla civiltà e dai bidè... la svizzera!

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  9. aaaah la Svizzera, la bomboniera d'Europa, una volta sacra terra di rifugio d'anarchici...

    Nicola, ma dico?! ti sei messo contro anche Corona? non fai proprio nulla per avere successo :-)

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  10. Pensare che se da 'ste parti i confini li facessero dritti sarei svizzero pure io... La storia dei bidé mi ricorda Crocodile Dundee che urla dalla finestra dell'hotel: "Serve per lavarsi il culo, veroo?!"

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  11. Hey, ma che restyling fantastico! Il mio blog sembra sempre più bruttino... (anche se per ora, in realtà, da buon abitudinario, quasi quasi rimpiango la vecchia veste di Fanfare...) :D

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  12. tra questo e recensioni m'è costato 2 ore di sonno! :D
    bisogna farci l'occhio...
    il tuo blog è tutta sostanza, va bene così ;-)

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  13. Roby, che fai non scrivi più?
    auguri di buona Pasqua
    :)

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  14. ciao Queen! auguri anche a te :-)
    è colpa del Cinema, tutte le "meditazioni" sensate le scrivo lì ultimamente... è in preparazione un articolone, serissimo però, purtroppo.

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  15. grazie Grace, baci anche a te! :-)

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  16. Sono arrivata un pochino in ritardo ma ho finito di leggerlo proprio ieri sera.
    Spassono veramente.
    Come già detto a Nicola, la scenetta del minimarket/ prosciutto mi ha fatto scompisciare. Mi piangevano gli occhi dal ridere e non ero più capace di procedere. Fantastico!
    Bravo Zio!

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  17. Tu vai a scrivere questi post quando io non ci sono! Io mi sono letto il libro sulla nave, ed è stato un crescendo di emozioni, incazzature, pacche sulle spalle a Nick, pensieri del tipo "ma è realtà o finzione", insomma un po' di tutto! Non scherzo se dico che è un capolavoro!

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  18. se per questo ne ho scritti diversi anche mentre ti crogiolavi alle hawaii! :D

    senti... ti ho mandato una mail sul tuo account google, a te e a nick, ma tu ancora devi rispondere ;-)

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