venerdì 27 novembre 2009

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Raffaele Carrieri

Profondo nella sua semplicità questo poeta segnalatomi da BadGuy, nickname di una cara amica la cui virtualità comincia a starmi stretta.
Ne riporto due da QUA, ma sono tutte belle.

Pietà cuori duri

Pietà, pietà cuori duri
pietà per l'uccello migratore
che ha perduto un'ala in volo.
Pietà per l'orfano gitano
che s'è giocato a carte
sella e cavallo
suicida in una prigione.
Pietà per il giovane Nessuno
ucciso in Cina
o un qualsiasi altro luogo
clima razza condizione.
Pietà per chi muore all'impiedi
dentro una camera d'affitto.
Pietà per chi cade
pietà per chi si lascia cadere.
Pietà, pietà cuori duri
voi che siete sempre seduti
e apprendete dai giornali
la morte degli altri.



Dimesso l'affanno

Dimesso l'affanno;
quieto, distante, separato
e infine perdonato
da quelli che mi amarono.
Questo mucchietto di cenere
in mezzo alla foschia
sono io; l'erba che sopra
vi cresce, ancora verde
la mia poesia.

3 commenti:

  1. Alla sete delle ultime cicale
    Lascio la tua voce
    Di notte. Agli orologiai
    La lancetta atroce
    Che conduce le ore
    Alla radice del medesimo dolore.
    Ho desiderio delle tue pupille
    Che con le mie
    Sfiduciate combaciano.
    Ho desiderio delle tue
    Mani tranquille
    Nelle quali vorrei,
    Dopo averti mangiata
    Rannicchiarmi e dormire.

    tratta da "Fughe Provvisorie"
    (sempre) Raffaele Carrieri ;)

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  2. La lancetta atroce che conduce le ore...
    ma il BadGuy-moment è "dopo averti mangiata, ranicchiarmi e dormire."
    è bellissima! O_O

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  3. ne ho aggiunta un'altra, mi ha colpito troppo con quella morte che è come un riposo.

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