mercoledì 5 maggio 2004

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Un Fiore nel deserto

E' dedicata a una ragazza "non-italiana", mai incontrata e conosciuta solo per interposta persona che, per motivi che non conosco, vive sostanzialmente segregata in casa, rifiutando di incontrare chiunque pur non disprezzando nessuno. Il mio amore per le "diversità" trova ispirazione spontanea da queste persone. Ho usato una poesia per comunicarle il mio affetto, e lei l'ha letta e anche molto apprezzata. Una bellissima esperienza.

Un Fiore nel Deserto

Un fiore in una stanza
buia ma non fredda,
piena d’un calore
sbocciante, di petali
azzurri, profumati,
un calore umano.

Alla porta un invisibile
lucchetto di timori
crea un fiore nel deserto:
un fiore molto raro
visibile ai pochi che,
il caldissimo deserto,
accetta d’accogliere
senza sopprimere.

Ma il profumo
impalpabile e penetrante
non si ferma sulla porta.
E’ un profumo traghetto:
dopo aver raccolto
suoni e odori, nel mare
che circonda il deserto,
torna al fiore
carico di messaggi e speranze
di coloro che il fiore
vorrebbero conoscere,
di altri bellissimi fiori.

Può vivere un fiore
senza concedere il suo dono
a chi lo brama?
Può un deserto
ripagare il fiore
della bellezza che esprime?
La vita è inspiegabile
e permette ad ogni fiore
di esprimersi come vuole.

Nonostante il deserto
nulla mi ha impedito
di conoscere, immaginandolo,
quel fiore.

Lo amerò sempre
anche se non lo vedo
e proprio per questo,
forse, è ancora più bello.

E’ un fiore che mi appartiene:
è il fiore che ho dentro
al mio cuore, ai miei sogni,
il fiore che vedo.

Resterò deluso quando
lo potrò conoscere?
Non credo.

Sarà un altro fiore quello
che incontrerò, diverso
dal fiore del deserto,
quello che ammirerò
senza reciderlo.

Lo amerò come amo
la crisalide che,
con mistero,
ha prodotto la farfalla,
vista solo per un attimo
e volata via da me
senza concedersi.

Amerò quel volo libero,
per sempre e
combatterò,
senza risparmio,
ogni retino,
ogni falso altruismo,
ogni inutile definizione
che lo vorrà catturare.

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