venerdì 3 dicembre 2004

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Stagioni

Caldo estivo,
ardente, asmatico;
silenzi crepuscolari o
rumori assordanti.
Sabbia inodore, amorfa;
pescato irradiato, putridente.
Silenzio per i vivi?
Ribalta per i morti?

Foglie bronzee cadono,
spogliando i testimoni
dell'oblio trascorso.
Altri testimoni producono
frutti purpurei, plasmati
da larve nutrite.
Vita e morte incrociano,
muovono, asincrone e simbiotiche.

Poi il gelo, salita e ostacolo,
freddo, buio, interminabile.
E' anche pace, immobile
che prepara il divenire;
è studio e contemplazione
che attende un pretesto,
un'occasione, un palcoscenico.
Sopravvive la speranza...

...che arriva
in un volo senza soste,
senza possibilità di cammino.
Non ambisce la felicità
eterna e inattacabile;
cerca e crea ricordi,
gioie effimere, le sole possibili,
le sole vere, le sole spontanee.

La vita è rifiorita.
Ora attende l'estate,
il ripetersi del ciclo,
per poter gioire ancora
della felicità più grande:
la Rinascita di un fiore;
la Forza, fragile,
di una rondine che vola.



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