Non sono un Uomo.
Le mie cellule, i miei organi e i miei tessuti,
tutti agiscono inconsapevoli, archi e ottoni
di un concerto polifonico, con un inizio e una fine.
L'opera ha le definite sembianze tipiche
della specie umana, un'anima pensante in bassa tensione,
una luce apparente e percepibile da occhi progettati
per determinate lunghezze d'onda: per altri non esisto.
Non sono un Figlio.
Respiro originato da desideri altrui, a me ignoti
sono apparso, emerso tra sangue e dolore in un luogo
che poteva essere un altro, senza nulla togliere.
Al comparire d'esperienza e cognizione s'è recisa
la dipendenza, il cardiaco pulsare propedeutico, d'avvio
e la vita, sovrana e autonoma, è emersa prepotente,
esuberante, egemonizzata da attrazioni, da nuove gravitazioni.
Non sono un Padre.
Il mio seme è stato solo il biologico pretesto
generante l'involucro a esseri viventi, corpi luminosi
già latenti, a materia riassemblata per catturare energie
già esistenti: una trasformazione. Non ho creato nulla.
Non educo ma agevolo, senza imprimere alcunché, senza meta
e senza scorta possibili, volontà preformate nel passato.
E' un prodigio scoprirle in cattività, e poi liberarle nell'Universo.
Non sono un Amico.
Ti incontro per volontà casuale, un incidente tra corpi e menti.
Sono molto egoista, sappilo, senza fraintendermi.
Sei un riflesso: amo conoscerti per conoscermi, mi leggo il pensiero
nei tuoi, mi definisco nei tuoi comportamenti e nei tuoi gesti.
Ho bisogno del tuo corpo per abbracciarlo, della tua mente
per dialogarci, dei tuoi occhi, delle tue esperienze che non posso fare.
Pensando a me stesso sento un bisogno costante, di te e degli altri.
Non sono un Amante.
Amore è una parola eterea, un'invenzione antropocentrica
arrogante che non mi s'addice, che non ha riscontro e se ne ha
si contraddice: nel divenire fisica cessa d'essere intangibile.
Preferisco il sesso chimico, palpabile, il calore del corpo
nudo e ansante, l'odore, il sapore del sudore, il fiato umido.
Compenetrarmi con una donna, saziarla e saziarmene, abbandonare
con lei sensi e pudori, donare il corpo: non c'è altro.
Sono un Angolo d'Universo.
Remoto tra innumerevoli, appena delimitato nel fondo,
chiuso nel definirmi e facile da aggirare, o da ignorare.
Un angolo felice, insieme ai tanti che han compreso
che l'Universo, da noi e da tutti, non s'aspetta
di essere modificato, o peggio migliorato.
L'Universo ha le sue leggi, e si basta da sé.
Posso solo partecipare, con gioia, al suo Grande Gioco.
Mi piace tanto.
RispondiEliminaTu allora considerami un incidente.
E sappi che sono egoista anch'io ;)
Bad
Più che un incidente sei un uragano :-)
RispondiEliminaGrazie Bad, mi fa piacere che hai letto...
la lessi tempo fa rob, molto bella e se posso dirlo molto "genetica" :)
RispondiEliminanon ho più dubbi: sei un grande aggettivista! :)
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