lunedì 12 gennaio 2004

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Piccola Fanfara per l'Uomo Comune

(1965)
Forza amore mio, ancora uno sforzo. Fagli vedere a questi milanesi che figli facciamo noi terroni.
Ci siamo. "Infermiera, sta bene mia moglie? Sì? e la creatura? è un maschio!". Brava Rosaria, è anche sano.
Mi spiace per Papà, ma non porterà il nome suo. Lo chiameremo Alfredo. Se la prenderà, lo so bene, ma tanto mica glielo vado a dire in faccia. Farò un'interurbana a Torino dal bar sottocasa.
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Cosimo è felice, ma io mi sento disperatamente sola. Qui a Milano non ho un parente, mentre a Salerno vivevo sempre circondata dalla famiglia. Non c'è nemmeno un compaesano tra i vicini. Meno male che mia sorella più piccola verrà a stare un po' con me, quando esco dall'ospedale.
Non capisco perché non vuole dare al bambino il nome di suo padre. Verrà fuori l'ennesima zizzania. L'importante è che Alfredo sia un bel bambino. Speriamo di non fargli mancare niente.
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